Il mio esercizio nasce dalla voglia di utilizzare un mezzo per lo più lavorativo, per poter creare qualcosa che inaspettatamente mi appartiene.
L’intento di creare con un fine preciso non è purtroppo un percorso garantino.
Il risultato è il frutto di una grafica vettoriale, insignificante, elementare, rielaboarata con l’ausilio del software attraverso un’azione di deformazione estrema che arriva a stravolgere, rendere irriconoscibile la grafica di partenza.
Dopodichè entra in gioco l’interprezione, o meglio la lettura dell’opera attraverso il mio occhio, la mia mente.
Vengono applicati alcuni interveti conclusivi  sul colore e di scala al fine di render l’opera oggettivabile al mio occhio.
Questa è la descrizione di un processo lineare, di successo, che suscita nell’autore un’emozione, aimè in questa casualità di metodo, bisogna mettere in conto un innumerevole numero di tentavi andati mali, di impossibile lettura e interpretazione.
Il passaggio finale di trasferimento dall’ RGB al CMYK  è un processo di ricerca e test continuo al fine di garantire all’opera un resa adeguata.